Le case dove hanno abitato Andrea Costa e la famiglia sono numerose, come attesta nel suo volume Nazario Galassi, a partire da via Framello 16, le citate via Giudei 17 e via Marsala 19, poi via San Gaetano 19 (ora Mameli), Borgo Santo Spirito 131 (ora via Guerrazzi).

Infine ricordiamo via Emilia 29 (ora 112 ) dove viveva quando Anna Kuliscioff fu in città per partorire la figlia Andreina nel 1881, aiutata dalla levatrice Teresa Baratta, madre di Giuseppina Cattani.

Giuseppina, importante medico e ricercatrice, unica donna sepolta nel Famedio comunale al cimitero del Piratello a testimonianza della sua grandezza, dopo varie esperienze e ricerche, famose quelle sul tetano e sui raggi X (purtroppo morì in conseguenza di questi proprio come Maria Curie) venne ad Imola dove rinnovò la gestione dell’ospedale.

“Peppina”, così era appellata dai compagni, fu amica di Costa che seguì giovanissima fin dagli studi universitari a Bologna dove fu intima di Giovanni Pascoli e si mise in mostra coma “rivoluzionaria”, fu schedata dalla polizia ed arrestata.

Fu poi intima amica della Kuliscioff, anch’ella medico, tra le poche donne dell’epoca, le due convissero pure per un periodo.

C’è un curioso aneddoto riguardante la gelosia di Anna riguardo Giuseppina, per un suo supposto rapporto con Andrea che, come si sa, amava frequentare il gentil sesso, dl quale era sovente ammirato.

 Anna, al tempo in cui frequentava Costa, gli chiese:

“Vedi tu la Peppina ed in che relazioni siete adesso, cioè più amici che prima o sempre lo stesso?” (Carte Costa n. 203, Meina, 11-10-1882).

Continuava così pochi giorni dopo:

“Insomma, non invidio alla Peppina, colla tua benevolenza non avrà troppo caldo, ma l’auguro di cuore di non provare il gelo che sento io.” (Carte Costa n. 211, Meina, 16-10-1882).

Probabilmente invece non vi era nulla più che una sincera amicizia tra i due.