Via Andrea Costa
Un’importante strada è dedicata ad Andrea Costa, il viale che porta alla stazione, molto frequentato da lui all’epoca.
Anche una scuola media gli è stata intestata, presumibilmente per l’impegno da lui profuso nel settore della alfabetizzazione e dell’istruzione.
Andrea Costa propugnava l’emancipazione umana, da attuarsi anche tramite l’educazione e l’istruzione, fatto rilevante in un periodo in cui le classi popolari erano per lo più analfabete e così soggette al dominio dei ceti superiori.
Andrea Costa fu anche Assessore alla Pubblica Istruzione ed in tale veste curò l’educazione dei fanciulli, celebri alcuni suoi discorsi, e promosse la attivazione di corsi di alfabetizzazione ed istruzione popolare nelle campagne e nelle frazioni di Imola. si distribuirono gratuitamente libri, quaderni e penne per gli alunni poveri. Venne istituita la refezione scolastica.
Negli stessi anni, il Comune concorse in modo cospicuo al finanziamento degli istituti di istruzione secondaria (Scuola tecnica e Ginnasio) e professionale (Scuola d’arti e mestieri Alberghetti e Scuola pratica di agricoltura).
Nel 1889-90, con Andrea Costa assessore alla pubblica istruzione, l’amministrazione popolare incentivò l’attività delle scuole serali e domenicali, accrescendo i premi e le borse di studio. Nuove scuole elementari vennero progettate e costruite sia pensando alle esigenze della popolazione del centro urbano, sia avendo in mente, i bisogni delle frazioni rurali, con particolare riferimento alle località di Balia-Osteriola, Casola Canina, Ghiandolino, Sesto Imolese, Spazzate Sassatelli41.
Vale la pena leggere il decalogo che dedicò alle alunne delle scuole elementari della sua città:
“Ama le compagne di scuola, che saranno le tue compagne di lavoro di tutta la vita. Ama lo studio, che è il pane della mente; e sii grata a chi t’insegna come a tuo padre e tua madre. Santifica tutti i giorni con qualche azione utile e buona, con qualche atto gentile. Onora gli uomini migliori, rispetta tutti; non curvarti a nessuno. Non odiare, non offendere, non vendicarti mai; ma difendi il tuo diritto e non rassegnarti alla prepotenza. Guardati da ogni viltà; sii l’amica dei deboli; ama sopra tutte le cose la giustizia, senza la quale non c’è che miseria. Ricordati che i beni della terra sono frutto del lavoro; goderne senza far nulla è come rubare il pane a chi lavora. Osserva e medita per conoscere la verità; non credere ciò che ripugna alla ragione; non lasciarti ingannare, non ingannare gli altri. Non pensare che la patria si ami, odiando o disprezzando le altre nazioni, o desiderando la guerra, che è avanzo di barbarie. Chi sente così odia la patria. Augura invece il giorno in cui tutti gli esseri umani, uomini e donne, cittadini liberi di una patria sola, vivano in pace e giustizia, fraternamente”.
Costa Assessore delegato alla istruzione raccomandò ai giovanetti il lavoro e l’amore reciproco fra le diverse classi sociali.
Cercò pure di migliorare lo stato economico e sociale di maestri e soprattutto maestre.
Infine c’è il già citato famedio al cimitero.